Impianti denti sbagliati a 50ml italiani,colpa cure low-cost
Secondo quanto riportato dall’Ansa sul portale “Salute&Benessere” , un milione di italiani si sottopone ogni anno a interventi di chirurgia odontoiatrica per inserire impianti, risolvere malattie gengivali gravi, migliorare l’estetica della bocca con una spesa complessiva che supera 1,3 miliardi di euro. La chirurgia odontoiatrica è al quinto posto tra le chirurgie a rischio e sono 50mila gli italiani costretti ogni anno a tornare dal chirurgo odontoiatra per rimediare a infezioni, perdite degli impianti o dei denti o problemi estetici, conseguenti a operazioni alla bocca. Preoccupa gli esperti il fatto che in Italia sia sempre più diffusa la chirurgia dentale low-cost, dove vengono utilizzati impianti privi di valida documentazione scientifica e dispositivi di fascia medio-bassa che possono costare anche quattro volte meno rispetto ai prodotti scientificamente collaudati e di maggiore qualità. Un risparmio che poi si traduce in spese che aumentano del 50% o addirittura del doppio, quando si è costretti a reintervenire, perché gli impianti di scarso valore spesso non sono inseriti nel registro dei dispositivi medici e aumentano quindi il rischio di complicanze che rendono necessario un secondo intervento. La Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) promuove per questo la campagna “Per sorridere insieme”, proponendo l’adozione di un protocollo chirurgico, sulla scorta di quanto fatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le altre operazioni di chirurgia.
Noi riteniamo che sia fondamentale utilizzare materiali di prima qualità, impianti certificati e muniti di “patentino” che certifichi i tempi e le caratteristiche della prestazione eseguita ed i materiali utilizzati.